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La Fede dei Santi Nei primi tempi della Chiesa stabilita da Cristo, crebbero molte false dottrine come erbacce tra il grano, allontanando le persone dalla vera Fede. Un cospicuo numero di libri ci sono pervenuti da quei tempi che espongono tali errori e proclamano la vera Fede Ortodossa. Oggi alcuni figli della Chiesa sono attratti da altre chiese e dottrine. Anche se non si uniscono formalmente a questi gruppi, gradiscono sicuramente le loro funzioni. Questi cristiani iniziano con allontanandosi dalle tradizioni seguite dalla maggior parte dei loro conoscenti. Ma qual è la causa di questa defezione dall'Una, Santa, Apostolica Chiesa Ortodossa? Non che essi perdano l'amore per Dio; e non che desiderino sfuggire alla rigida disciplina. E' dovuto a una debole o falsa comprensione di cosa la Vera Chiesa sia realmente. Quando qualcuno crede correttamente nella Chiesa di Cristo, c'è solamente una Chiesa in cui egli si troverà: la Chiesa Ortodossa. La maggior parte delle organizzazioni che si fanno chiamare "cristiane" hanno almeno due insegnamenti in comune: esse insegnano che Gesù Cristo è il Redentore che ci ha salvati dai nostri peccati, e che la Bibbia è la Parola di Dio. A causa di questa unità basilare di pensiero con la Chiesa Ortodossa, proprio su queste problematiche fondamentali, è facile che una persona senta direche la maggior parte delle chiese siano "buone"- che esse siano veramente cristiane. Esistono varie ragioni per smentire questo concetto. Possiamo scoprirlo attraverso la testimonianza delle Sacre Scritture, la storia della Chiesa e le storie degli uomini e delle donne di Dio, che sono i santi. E' sufficiente la Bibbia? Se leggeste la dichiarazione di fede di ogni denominazione, scoprireste che, senza variazione, esse dichiareranno di avere una pienarivelazione della verità, perchè esse orgogliosamente dicono: "noi crediamo nella Bibbia e in nient'altro che la Bibbia". In ogni funzione, la lettura delle Scritture occupa un posto di rilievo. Comunque, seguendo uno studio più accurato, si scopre che ogni denominazione differisce (qualche volta radicalmente) proprio sulle tematiche di base come la natura della Chiesa, di quando e come è nata, la dottrina della Santa Trinità, la maniera in cui Cristo ha compiuto la nostra salvezza, l'esistenza del Paradiso o dell'Inferno, il significato dell'Eucarestia, la necessità del battesimo e il che modo dovrebbe essere celebrato, e così via. E' necessario comprendere che queste persone non sono ignoranti. La maggior parte dei loro "capi" sono veri e propri studenti della Bibbia, e molti di loro conoscono il Greco e l'Ebraico. Ancora tutti loro arrivano a differenti conclusioni quandoleggono la stessa Sacra Bibbia. Un gran numero di eretici (come i Testimoni diGeova, Mormoni, Cristiani scienteisti) dichiarano alcune parti delle Scritturedell'ispirazione divina come le basi dei loro falsi insegnamenti. Cosa possiamo fare? Dovremmo buttare la Bibbia essendo una fonte di confusione? Dovremmo proibire a qualcuno di leggerla? Dovremmo trattarla come un libro pericoloso? No, nessuna di queste è una decisione attuabile. Bisogna accettare che le scritture sono necessarie, che loro ci sono date "per dottrina, per rimprovero, per correzione, per istruzioni nella correttezza, che l'uomo di Dio possa diventare perfetto, completamente rafforzato per compiere buone azioni" (II Tim. 3:16-17). Le Sacre Scritture prestano attenzione contro la falsa interpretazione del loro contenuto. Il Santo Apostolo Pietro disse, "...in primis so questo: che nessuna profezia delle scritture è per un'interpretazione privata" (II Pietro1:20). Se non si deve interpretare che cosa lo Spirito Santo ci ha dato a livello individuale. Allora, come può essere interpretato questo grande libro? Abbiamo detto all'inizio che una corretta conoscenza della Chiesa è essenziale perla nostra salvezza, e che la Bibbia stessa ci dirige verso la fonte della sua interpretazione: "Dio ha attribuito ad alcuni il ruolo d'insegnanti nella Chiesa" (I Cor. 12:28). E riguardo i membri della Chiesa, l'Apostolo si chiede, "Siamo tutti insegnanti?" (v.29). Ovviamente no (cf. I Cor. 12:28-29; Eph. 4:9-16; I Tim. 4:14; II Tim. 2:2; 4:1-5). Presbiteri e vescovi sono menzionati come insegnanti della Fede. Appartenere alla Chiesa Ortodossa, quindi, è indispensabile. (Dio, all'interno della Chiesa consegna un dono a coloro che possono insegnare la verità delle Sacre Scritture. A questo punto diventa importante trovare questa Chiesa, dato che, la Bibbia, dice che noi stessi non possiamo interpretare le Scritture. E la Bibbia, inoltre, afferma che c'è una Chiesa di cui fanno parte uomini specialmente scelti da Dio per istruirci. Niente di più chiaro, dunque. Il Nuovo Testamento è pieno di avvertimenti controi falsi docenti. Avverte che una grande punizione cadrà su coloro che cambianole dottrine degli Apostoli aggiungendo o sottraendo le loro parole (cf. Gal.1:8, I Tim. 1:3, 2:12, 6:3, Rev. 2:20, 22:18-19). La Santa Chiesa ha in se stessa insegnanti che spiegano chiaramente la verità di Dio, e lo Spirito non contraddice mai ciò che Egli ha già rivelato attraverso i Suoi insegnanti. Ciò che noi sentiamo oggi deve essere identico con ciò che i Santi Insegnanti predicavano nel passato. Nessuna nuova dottrina può essere rivelata: gli Apostoli ci hanno insegnato tutto (Gal. 1:6-9). Storicamente, il Canone delle Scritture fu codificato centinaia di anni dopola fondazione della Chiesa. La Chiesa giudicò l'ispirazione degli scritti disponibili in base a ciò che aveva insegnato nei primi quattrocento anni dalla la sua fondazione da parte di Gesù. Se il contenuto degli scritti coincideva con gli antichi insegnamentidella Chiesa, quegli scritti erano accettati in quanto provenienti dagli Apostoli. Per coloro che trovano questo un nuovo concetto (che la Chiesa sia infallibile) diamo un'occhiata ancora una volta alle Scritture. Il santo apostolo Paolo scrive a Timoteo "... perché tu sappia come ti devi comportare nella casa di Dio: la Chiesa del Dio vivente, il pilastro e la base della Verità" (I Tim. 3:15). Si noti che la Chiesa è definita "il pilastro della verità" - che la sorregge, o, come lo si definisce il vocabolario "mantiene eretta, supporta, mantiene" la verità. Affermiamo, a questo punto, che la Chiesa Ortodossa crede categoricamente nell'ispirazione divina del canone delle Sacre Scritture. La dottrina Ortodossa dell'infallibilità non ha niente a che fare con gli insegnamenti Protestanti e Romani. Il Protestantesimo dichiara una sorta di doppia infallibilità- delle Scritture e dell'individuo in sé, mentre, la Chiesa Romana sostiene l'infallibilità del papa. Neanche il semplice concetto trova riscontro nelle Sacre Scritture. L'insegnamento Ortodosso, invece, sostiene l'infallibilità della Chiesa nella sua interezza. Nella storia della Chiesa ci sono stati concili le cui decisioni non sono mai state accettate dalla pienezza del Corpo di Cristo. Quei concili sono principalmente dei fatti storici, dei semplici eventi. Non hanno mai cambiato il corpo della verità risiedente nella Santa Chiesa. Se si prende in considerazione questo fatto importante - quello dell'infallibilità della pienezza della Chiesa si è predisposti a trovare la salvezza che Cristo venne a portare al mondo intero. La Chiesa conosce la strada verso questa salvezza, ed ha sempre saputo indicarla. Basta la Fede? Se si ascoltano alcuni programmi alla radio o alla televisione, si può sentire che per essere "salvati" abbiamo bisogno solo di "credere" in Cristo come nostro "Salvatore personale." Predicatori pubblici gridano "Non attraverso le opere buone che abbiamo fatto, ma secondo la Sua carità Egli ci ha salvati..." "solo credere...solo fede...non attraverso le opere..." e così via. Questi predicatori hanno in parte torto e in parte ragione. Sbagliano prima di tutto citando le Scritture fuori dal loro contesto. Essi prendono un verso e lo usano per provare qualcosa mai citata dall'autoreispirato. Gli insegnanti della Chiesa lo sanno chiaramente: nessuna "opera" di umanità ha guarito la frattura tra Dio e l'uomo. Solo la Sua misericordia e il Suo amore hanno compiuto la Redenzione. Questo è ciò che viene spiegato dall'affermazione che nessun'opera di bontà è accettabile da Dio. "Dio ha amato così tanto il mondo da sacrificare Suo Figlio..."(Giovanni 3:16). La "retta" parte del messaggio della setta è la parte riguardante la fede. Inoltre,"senza fede è impossibile far piacere a Dio" (Heb. 11:6). Ma anche qui l'insegnamento della setta sbaglia, non ascoltando la Chiesa. Il seguace di una tale setta vede la salvezza di Dio come un bambino che vede un regalo - qualcosa da prendere e possedere. Questo concetto mostra che il membro della setta ha perso interamente il punto che verte sulla natura della vita spirituale che Cristo venne a conferirci. L'Apostolo Giacomo, primo vescovo di Gerusalemme e parente di nostro Signore, insegnò alla Chiesa sulla salvezza: "Siate artefici del mondo e non solo ascoltatori, ingannando voi stessi ricevete con mansuetudine la parola dentro di voi, che è di salvare le vostre anime....Ma chiunque guarda nella perfetta legge di libertà, e prosegue in essa, non è un ascoltatore dimenticabile, ma un artefice di opere, quest'uomo dovrebbe essere benedetto nelle sue azioni" (Giacomo 1:21-25). L'Apostolo ci racconta delle cose diverse da quelle dei predicatori della radio. Egli dice che qualcosa è radicata in noi, qualcosa a cui dobbiamo lavorare per vederla perfetta in noi. San Giacomo continua: "Cosa si guadagna, fratelli miei, se un uomo dice di avere fede, enon ha opere ? La fede può salvarlo?...Ma tu saprai, O uomo.....che la fede senza opere è morta....Tu vedi, allora, che attraverso le opere un uomo è giustificato, e non soltanto attraverso la fede....Come il corpo senza lo spirito è morto, la fede senza le opere è anch'essa morta" (Giacomo 2.14, 17, 20, 24, 26). Ancora una volta, la Santa Chiesa del Dio vivente rivela tutte le cose necessarie per la nostra salvezza. Essa ci dice:"Credi in Dio, che ha provveduto per la tua salvezza dall'Inferno attraverso la vittoria del Signore Gesù Cristo." Questo è necessario: la fede in tutto ciò che è Dio - amore,misericordia, santità. Dopo, la Chiesa ripete il messaggio apostolico: "Allora Pietro disse loro, 'pentitevi e siate battezzati, ognuno di voi, nel nome di Gesù Cristo per la remissione dei peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo' "(Atti 2:38). Ciò che gli Apostoli hanno detto, così facciamo noi oggi, senza aggiungere né sottrarre niente. E', inoltre, una buona cosa, essere immerso tre volte nell'acqua in nome della Santa Trinità, prendendoci il nome di Gesù Cristo. E' una parte della nostra salvezza che, per mezzo di tre immersioni, siamo in grado di togliere tutti i nostri peccati. Senza la morte e la resurrezione di Cristo, l'acqua sarebbe senza vita. Grazie a questi atti, comunque, le acque sono cambiate con grazia per toglierci i nostri peccati. Perciò, la Chiesa ci sigilla con il sigillo del dono dello Spirito Santo attraverso la Cresima e l'imposizione delle mani, come fecero gli Apostoli (Atti8:17). (I carismatici dichiararono di aver riscoperto "l'imposizione delle mani",ma la Santa Chiesa degli Apostoli lo ha fatto e continua a farlo da 2000 anni. Se i risultati non sono stati spettacolari come quelli dei membri dellesette, è perché i santi ci insegnano ad agitare il santo dono dentro di noisottomettendo i nostri desideri carnali per la coltivazione delle virtù spirituali.) Il Santo Battesimo e la Cresima non sono che due dei santi Misteri dellaChiesa. Essi sono azioni fatte in obbedienza e fede che producono un infusione digrazia nel partecipante. Il terzo Mistero di grazia che siamo stati comandati a svolgere è quello del Santo Corpo e Sangue del nostro Signore, Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo. Questo è un atto di pura fede. Se la fede senza le opere è morta, tanto più le opere senza fede sonomorte! La partecipazione alla Santa Eucarestia è un'azione che noi ripetiamo tante volte nella vita. E come spesso noi veniamo a partecipare alla Mistica Cena, noi diciamo queste parole: "Credo, o Signore, e confesso che Tu sei ilCristo, il Figlio del Dio vivente, che sei venuto nel mondo per salvare i peccatoriil primo dei quali sono io..." Se qualcuno dubita che egli, in quanto Cristiano Ortodosso, ha mai "accettato Cristo come il suo salvatore personale" lascia che tale pensiero si metta da parte per sempre. Comunque, non lo facciamo una sola volta ma molte volte, continuamente. Il Cristiano Ortodosso si pente continuamente dei suoi peccati e offese contro il nostro Signore santo e senza peccato. Egli riceve costantemente il Signore in tutta la sua pienezza che è disponibile al cristiano qui sulla terra. La Chiesa non ci dice soltanto che cosa dobbiamo fare per essere salvati,Essa collabora con noi e noi siamo in questo momento spiritualmente uniti a Lei,essendo uniti al suo Capo, persino Cristo. Basta Questo? Uno logicamente arriva a questa conclusione, perché abbiamo scoperto chenemmeno la Bibbia né la fede sono sufficienti in se stessi per darci ciò di cuiabbiamo bisogno per essere salvati. Ma c'è un'unica fonte che ci guida semprealla promessa del Padre: l'eterna misericordia di Dio versata sul mondo attraverso Gesù Cristo. Quando ci vediamo davanti a Dio come sudici e lebbrosi, privi di bontà,combattendo per credere in Dio, sempre pieni di desideri carnali, sappiamo che, nelprofondo delle nostre anime, niente basta per renderci degni. Così Dio, nelsuo amore e misericordia infinita verso tutte le persone in ogni tempo,mantiene la Chiesa Ortodossa viva, affinché i cancelli dell' Ade non prevarranno contro di Lei. Finché il suo Signore non tornerà sulla terra, Essa continuerà a predicare la verità, anche se essa sia nascosta dal mondo e debba essere trovata attraverso una diligente ricerca. Ma Essa sarà là. Le eresie verranno e le eresie se ne andranno. I Santi illumineranno la sua sacra esistenza prima che essi, aloro volta, passeranno per lavorare per i suoi membri in paradiso. Ma il messaggio rimane lo stesso. La verità non cambia mai. Coloro che vendono la loro fede per le cose terrene (anche se essi mantengono il nome di "Ortodossi") alla fine essi svaniranno nell'oblio che hanno guadagnato. "La verità del Signore durerà di generazione in generazione" (Salmi 99:5). "Combatti per la Fede che una volta fu consegnata ai Santi" (Giuda 3). Riassumendo: 1. La Bibbia ci insegna a non interpretare le Scritture a modo nostro. 2. La Bibbia ci informa che Dio ci dà degli insegnanti che dobbiamo conoscereper essere salvati (Gli insegnanti della Chiesa sono gli Apostoli, i Padridella Chiesa, alcuni santi, e i vescovi e sacerdoti Ortodossi di ogni generazione,che sono i letterali e spirituali eredi degli Apostoli). 3. La Bibbia dice che questi insegnanti provengono dalla Chiesa, l'unicaChiesa che Cristo ha stabilito. 4. La Bibbia dice che solo l'intera Chiesa è infallibile; gli altri gruppi, avendo insegnamenti contraddittori non sono la vera Chiesa, ma sono piuttosto contraffatti. 5. La Bibbia dice che la Chiesa di Cristo insegna ciò
che è necessario per la nostra salvezza: Nota 1: In antichità il termine "canone" acquistò il significato di un bastone per prendere le misure. In senso metaforico lo si usava per decrivere gli insegnamenti essenziali di una scuola di filosofia. La Chiesa primitiva adoperava il termine per indicare quali scritture dovevono essere incluse nella Bibbia in contrasto a quali dovevano essere escluse. C'erano due criteri basilari per determinare la canonicità delle Scritture. L'origine apostolica era uno dei criteri (p.e. i Vangeli di Marco e di Luca portavano rispettivamente l'autorità di Pietro e Paolo). L'altro criterio era più difficile: il contenuto delle Scritture doveva trattare la salvezza. Così i cosiddetti "vangeli dell'infanzia" di Tommaso, Giacomo e Matteo che, pur essendo di grande antichità, sono stati rifiutati in quanto falsi nell'insegnare ai Cristiani come potevano salvare le loro anime, perchè questi scritti erano pieni di racconti esagerati dell'infanzia e adolescenza di Cristo. La Chiesa cominciò a separare il grano dal guscio nei primi secoli (vedi Canone Apostolico 85) e più sistematicamente dopo il suo emergere dalle catacombe (vedi il Concilio di Laodicea 364 d.C., Canone 60); Concilio di Cartagine (418 d.C.), canone 32; Sant'Atanasio di Alessandria, 39º Festa Epistolare (scritta nel 367 d.C.). Tutti questi tentativi furono valutati, combinati e confermati finalmente dal Sesto Concilio Ecumenico (691 d.C. Canone 2), e più tardi ratificati dal Settimo Concilio Ecumenico (783 d.C.). |
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