Ukrainian Autocephalous Orthodox Church Archdiocese of Palermo and All Italy Chiesa Autocefala Ortodossa Ucraina Arcidiocesi di Palermo e di tutta l'Italia |
Ortodossia e Cattolicesimo |
Questa domanda è stata posta molte volte. La maggior parte degli Ortodossi, cercando di fare una distinzione fra Ortodossia e Cattolicesimo Romano, solitamente menziona il Papa o il , qualche volta il Filioque. Storicamente, le differenze, comunque, sono molto più numerose e abbastanza profonde. Anche nei tempi moderni, sin dal Concilio Vaticano II di trent'anni fa, quel maggiore, se non tragico tentativo, di "aggiornare" il Cattolicesimo Romano, le differenze fra Ortodossia e i seguaci del Papa si sono allargate. In questa discussione, comunque, il punto sarà quello delle differenze che sono cresciute da quando l'Ortodossia e il Romano Cattolicesimo si separarono circa mille anni fa. 1. Fede e ragione Seguendo i Santi Padri, l'Ortodossia usa la scienza e la filosofia per difendere e spiegare la sua Fede. A differenza del Cattolicesimo Romano, non si fonda sui risultati della filosofia e della scienza. La Chiesa non cerca di riconciliare fede e ragione. Non fà nessuno sforzo per dimostrare tramite logica, cosa Cristo diede da credere ai Suoi discepoli. Se la fisica o la biologia o la chimica o la filosofia prestano appoggio agli insegnamenti della Chiesa, Essa non li rifiuta. Tuttavia, l'Ortodossia non è intimidita dalle conquiste intellettuali dell'uomo. Lei non si piega ad esse e non cambia la Fede Cristiana affinché sia coerente con i risultati del pensiero umano e della scienza. San Basile il Grande consigliò ai suoi giovani monaci di usare la filosofia greca come un'ape usa il fiore. Prendere soltanto il "miele", --- la verità --- che Dio ha piantato nella parola per preparare gli uomini all'Arrivo del Signore. Per esempio, i Greci ebbero la dottrina del Logos. Il Vangelo di Giovanni si apre, "All'inizio era il Verbo (Logos, in Greco). Per i pagani il Logos non era Dio come lo è per i Cristiani; piuttosto era il principio, un potere o forza dal quale "Dio formò e governa il mondo". I Padri guardarono alla somiglianza fra il Logos o Parola della Bibbia e il Logos della filosofia greca come segno della Provvidenza. La differenza fra loro l'attribuirono al peccato dell'uomo e alla debolezza dell'intelletto umano. Si ricordarono delle parole dell'Apostolo Paolo: "Badate che nessuno vi faccia sua preda con la -filosofia- , questo fatuo inganno che si ispira alle tradizioni umane, agli elementi del mondo e non a Cristo" (Col. 2:8). Il Cattolicesimo Romano, d'altra parte, dà un posto di alto valore alla ragione umana. La sua storia dimostra la conseguenza di questa fiducia. Per esempio, nel Medioevo Latino, XIII secolo, il filosofo- teologo, Tommaso D'Aquino unì la "Cristianità" con la filosofia di Aristotele. Da quel periodo, i Latini non hanno mai esitato nel rispetto per la saggezza umana; che ha radicalmente alterato la teologia, i misteri e le istituzioni della fede Cristiana. La Chiesa Ortodossa non accetta che gli insegnamenti di Cristo siano cambiati di tanto in tanto; piùttosto la Cristianità è rimasta inalterata dal momento che il Signore consegnò la Fede agli Apostoli (Matt. 28: 18,20). Essa afferma che "la fede fu trasmessa ai credenti una volta per tutte"(Epistola di San Giuda 3) è adesso, quella che è sempre stata sin dall'inizio. Gli Ortodossi del ventesimo secolo credono precisamente nelle cose in cui credevano gli Ortodossi del primo, del quinto, del decimo o del quindicesimo secolo. Per essere sicura, l'Ortodossia riconosce i cambiamenti esterni (paramenti liturgici, abitudini monastiche, nuove feste, canoni dei consigli ecumenici e regionali), ma niente è stato aggiunto o sottratto dalla Sua Fede. I cambiamenti esterni hanno un unico fine: Esprimere quella Fede sotto nuove circostanze. Per esempio, la Bibbia e il Divino Servizio sono tradotti dall'Ebraico e dal Greco nella lingua delle nuove terre; o i nuovi costumi religiosi si presentarono per esprimere le sensibilità etniche delle popolazioni convertite, etc.; tuttavia, c'è sempre stata "una Fede, un Signore, un Battesimo". La testimonianza fondamentale alla Tradizione Cristiana sono le Sacre Scritture; e espositori supremi delle Scritture sono i Padri della Chiesa divinamente ispirati, sia Padri Greci che Padri Latini, sia Padri Siriani che Padri Slavi. Il loro posto nella Chiesa Ortodossa non può essere messo in discussione. La loro autorità non può essere sostituita, alterata o ignorata. Dall'altra parte, il Cattolicesimo Romano, incapace di dimostrare una continuità di fede e al fine di giustificare la nuova dottrina, ha eretto nell'ultimo secolo, la teoria dello "sviluppo dottrinale". Seguendo lo spirito filosofico del tempo (e la guida del Cardinale Henry Newman), i teologi romano cattolici cominciarono a definire e insegnare l'idea che Cristo ci ha solamente dato un "deposito originale" di fede, un "seme", che è cresciuto e maturato attraverso i secoli. Lo Spirito Santo, essi dicono, amplia la Fede Cristiana così come la Chiesa si è spostata in nuove circostanze e ha acquisito altri bisogni. Conseguentemente, il Cattolicesimo Romano descrive la sua teologia come crescente, a più alti e più chiaramente definiti livelli di conoscenza. Gli insegnamenti dei Padri, importanti quanto loro stessi, appartengono a un stadio o livello sotto la teologia del Medioevo latino (Scolastica), e quella stessa teologia ancor più bassa delle nuove idee che sono arrivate dopo essa, come quella del Concilio Vaticano II. Nella confessione latina tutti gli stadi sono utili, tutti sono risorse; e il teologo può appellarsi ai Padri, per esempio, ma loro possono essere anche contraddetti da qualcos'altro, qualcosa di più alto e più innovativo. Su questa base, le teorie come il dogma dell' "infallibilità papale" e "l'immacolata concezione" della Vergine Maria sono giustificatamente presentate ai fedeli come necessari alla loro salvezza. Secondo i Latini, in ogni caso, le verità di questi dogmi sono sempre appartenute alla Tradizione Cristiana. Sono presenti fin dall'inizio di questa Tradizione come "cenni", semi che aspettarono solo il momento giusto per germogliare. Il Cattolicesimo Romano insegna che la ragione umana può dimostrare che Dio esiste; e deduce che Egli è eterno, infinito, buono, incorporeo, onnipotente, onnisciente, etc. Egli è "l'Essere più reale", "l'Essere vero". Gli umani sono come Lui ma noi siamo esseri imperfetti. Lo scrittore del XVII secolo Blaise Pascal disse che il Dio del Cattolicesimo Romano è "il Dio dei filosofi e dei sapienti, non il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe". Seguendo i Padri Santi, l'Ortodossia insegna che la conoscenza di Dio si trova nella natura dell'uomo e perciò sappiamo che Egli esiste. A meno che Dio parlasse a noi, la ragione umana non può conoscere di più. La conoscenza di Dio viene dal Salvatore. Parlando a Suo Padre, Egli disse, "Questa è la vita eterna: che conosciamo Te, il solo vero Dio e Colui che ti ha mandato, Gesù Cristo." (Giovanni). Il Cattolicesimo Romano insegna anche che nei secoli futuri l'uomo, con il suo intelletto e con la sua assistenza di grazia, guarderà l'Essenza di Dio. I Padri dichiarano che è impossibile scorgere Dio in Se stesso. Neanche la grazia divina, ci darà il potere. Il salvato vedrà, comunque, Dio come la natura umana glorificata di Cristo. Storicamente, la teologia romano-cattolica non ha mai fatto distinzioni fra l'Essenza di Dio (che Egli esiste) e la Sua Energia Increata. San Gregorio Palamas ha provato a spiegare questa distinzione attraverso un paragone fra Dio e il sole. Il sole ha i suoi raggi, Dio ha le Sue Energie (fra le quali la Grazia e la Luce). Per mezzo delle Sue Energie Dio crea, sostiene e governa l'universo. Attraverso le Sue Energie, trasformerà la creazione e la deificherà, cioè riempirà la nuove creazione con le Sue Energie come l'acqua riempie una spugna. Il Cattolicesimo Romano, in fine, insegna che lo Spirito Santo "procede dal Padre e dal Figlio" (filioque). Così facendo, si respinge la Tradizione Apostolica che ha sempre insegnato che Dio il Padre è la singola origine del Figlio e dello Spirito Santo. Così, i Latini hanno aggiunto parole al Credo Niceano "Credo nello Spirito Santo, Signore e Datore di Vita, che procede dal Padre e dal Figlio..." (credo latino). Essi fecero questo cambiamento secondo l'autorità del Papa sulla proposta dell'Imperatore Enrico II, nell' XI secolo, e non secondo un Consiglio di tutta la Chiesa (Consigli Ecumenici). Perché Dio diventò uomo? La risposta romano-cattolica a questa domanda differisce dagli insegnamenti della Santa Chiesa Ortodossa. Seguendo i Padri Santi, l'Ortodossia insegna che Cristo, sulla croce, ha dato "la propria vita in riscatto di molti". "Infatti, il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per immolare la propria vita in riscatto per molti". Il "riscatto" è pagato alla tomba. Come il Signore rivela al profeta Osea: "nella stessa maniera partecipò di quelle cose, per distruggere con la morte colui che ha il potere sulla morte, cioè il diavolo e per liberare quelli che erano asserviti per tutta la vita al timore della morte". L'uomo Cristo si è sacrificato volontariamente in Croce. E' morto per tutti ("un riscatto per molti" o "i molti"). Ma è risuscitato dalla morte nel Suo corpo crocifisso. La morte non ha potere di trattenerLo. Non ha potere su nessuno. La razza umana è redenta dalla tomba, dal diavolo. Un uomo libero dal diavolo deve essere anche libero dalla morte e dal peccato. Per essere liberi, diventiamo come Dio (deificazione) e possiamo vivere con Lui per sempre. Conformemente alla teologia Romano-Cattolica, Dio divenne uomo per soddisfare la giustizia divina che fu offesa dal peccato di Adamo. In alte parole, col suo peccato, Adamo ha offeso Dio infinito ed infinite conseguenze il suo peccato ebbe. L'uomo, dalla natura limitata ed in preda al peccato, non può fare ammenda per il peccato che Adamo ci ha trasmesso, ma resta, comunque, un dovere da compiere. Egli paga il debito morendo in Croce. La Sua morte compensa quello che Adamo fece; l'offesa è rimossa. Dio non è più adirato con l'uomo. Cristo risorge dalla morte, la promessa o "segno" del futuro dei credenti. Per molto tempo, i Latini, sia fra i laici che gli intellettuali rivolsero poca attenzione all'idea della deificazione. Non molta attenzione, infatti, era rivolta ai concetti necessari alla comprensione di questa dottrina. La teologia Romano Cattolica è abitualmente legale e filosofica. Per esempio, un "valido" (termine legale) battesimo in Cristo è il risultato della giusta intenzione e dell'uso della corretta formula o delle corrette parole durante la cerimonia o rito. Così, anche un ateo, sotto certe condizioni, potrebbe battezzare una persona: è sufficiente una "spruzzata" di acqua (effusione) sopra la testa del battezzato. Recentemente, qualche teologo Latino sta ripensando all'insegnamento cristiano della salvezza. Si sta cominciando a prendere in considerazione l'idea di deificazione (battesimo come primo stadio) molto seriamente. Stanno giustamente insistendo che questo appartiene alla Tradizione Cristiana, includendo Sant'Agostino e gli altri Padri Latini. Da un certo punto di vista, la rivoluzione della sua teologia è necessaria nella misura in cui essa diventa scritturale e patristica; se i si sperasse di raggiungere la giusta comprensione di Cristo e della Sua salvezza. Il punto di vista romano cattolico della Chiesa differisce da quello Ortodosso in diversi modi. I Latini insegnano che il capo visibile della Chiesa sia il Papa, il cosiddetto successore di San Pietro, che fu nominato per quella sacra posizione dal Signore stesso con le seguenti parole, "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa..... " (Matteo). Il Papa è, allora, "il Vescovo della Chiesa Cattolica", il suo insegnante, il vicario di Cristo sulla Terra. Egli è l'interprete della Tradizione Cristiana. Quando parla per tutta la Chiesa, lo Spirito Santo non gli permette di errare. Egli è, tuttavia, infallibile sui fatti di morale e di dottrina. Gli altri vescovi sono i suoi vice. E' il simbolo dell'unità episcopale. La Chiesa Ortodossa insegna che tutti i Vescovi sono uguali. Certamente, ci sono diversi gradi di Vescovi (Patriarca, Arcivescovo, Metropolita, Vescovo); tuttavia un Vescovo è un Vescovo. Queste differenze sono applicate all'amministrazione di una Chiesa o di un gruppo di Chiese, non alla natura del Vescovo. Il presidente di un Sinodo di Vescovi è chiamato Arcivescovo (tipicamente Greco) o Metropolita (tipicamente Slavo). Conformemente alla ecclesialità latina, ogni parrocchia è parte della Chiesa universale. La totalità delle Parrocchie Cattoliche formano il Corpo di Cristo sulla terra. Il visibile Corpo ha un visibile capo, il Papa. Questa idea di Chiesa implica che una parrocchia abbia due capi: il Papa e il vescovo locale. Ma un corpo con due teste visibili è un mostro. Anche il Vescovo locale sembra essere spogliato della sua autorità apostolica se il Papa può contraddire i suoi ordini. In effetti, non può diventare Vescovo senza il consenso del Papa. L'Ortodossia insegna che ogni Vescovo, "l'icona vivente di Cristo", e il proprio gregge costituiscono la Chiesa in un certo posto; o, come dice Sant'Ignazio, la Chiesa di Cristo è nel Vescovo, nei suoi Presbiteri e nei suoi Diaconi, con le persone, radunati attorno alla Eucaristia nella vera fede. Tutti i Vescovi e i loro fedeli, compongono insieme l' Una, Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa. In altre parole non ci può essere Chiesa senza Vescovo, Vescovo senza Eucaristia, e Vescovo e Eucarestia senza la vera fede: la Fede Apostolica ovvero "la Fede che fu trasmessa in modo definitivo ". " La Chiesa è nel Vescovo e il Vescovo nella Chiesa", così scriveva San Cipriano. Non c'è Chiesa dove non c'è Vescovo, e non c'è Vescovo dove non c'è successione di Vescovi dagli Apostoli (successione Apostolica): di conseguenza, non ci può essere successione dei Vescovi senza la Fede degli Apostoli. Non ci può essere Chiesa senza l'Eucaristia, il Sacramento di unità, perché la Chiesa è formata attraverso Essa. Il Corpo e il Sangue di Cristo uniscono il Fedele a Dio: questa comunione o Koinonia è il principale fine della Cristianità. Allo stesso tempo, non ci può essere Eucaristia - e altri Misteri - senza un Vescovo che insegna la vera Fede al battezzato. Un canone è una "regola" o "guida" per governare la Chiesa. I Canoni furono composti dagli Apostoli, dai Padri, dai Concili (in latino) o da Sinodi (in greco) locali, regionali, generali o ecumenici. Soltanto il Vescovo come capo della Chiesa, li applica. Può farli rispettre "severamente" o " con clemenza ". La severità è la norma. Diversamente dai Latini, la Chiesa Ortodossa non pensa ai canoni come leggi, ovvero come regolamenti delle relazioni umane o sicurezze di diritti umani; piuttosto, l'Ortodossia vede i canoni come mezzi di costruzione del " nuovo uomo" o " nuova creatura" attraverso l'obbedienza. Hanno il compito di produrre Santità. I Latini continuano a cambiare i loro canoni, ignorando i vecchi per i nuovi. Non più di due decenni fà Roma ha rivisto la sua legge canonica. Ha composto nuovi canoni per tenersi al passo con i tempi. Dall'altra parte, l'Ortodossia sebbene aggiungendo canoni periodicamente e localmente, non ha mai eliminato quelli vecchi. In ogni caso i problemi umani e i bisogni spirituali non cambiano. I nuovi canoni sono generalmente semplici raffinamenti dei vecchi. Sia gli Ortodossi che i Romano Cattolici riconoscono entrambi almeno sette Sacramenti o Misteri: l'Eucaristia, il Battesimo, la Cresima, l'Ordinazione, la Penitenza, il Matrimonio e l'Olio Santo per i malati (che i Latini hanno tradizionalmente chiamato "Estrema Unzione" e riservata ai morenti) Per quanto riguarda i Sacramenti in generale, l'Ortodossia insegna che i loro elementi materiali (pane, vino, acqua, etc.) diventano pieni di Grazia con la chiamata dello Spirito Santo. Il Cattolicesimo Romano crede che i Sacramenti siano effettivi per conto del prete che agisce "nelle persona di Cristo". Allo stesso tempo, i Latini interpretano i Sacramenti in un modo legale e filosofico. Quindi, nell'Eucaristia, usando le giuste cose materiali (pane e vino) e pronunciando la formula corretta, cambia la loro sostanza nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Gli elementi visibili e tutti i Sacramenti sono meramente "segni" della presenza di Dio. Gli Ortodossi chiamano l'Eucaristia "la Cena Mistica". Ciò che il prete e i fedeli consumano è misteriosamente il Corpo e il Sangue di Cristo. Noi Lo riceviamo sotto forma di pane e di vino, perché sarebbe ripugnante mangiare carne "reale" umana e bere sangue "reale" umano. Secondo gli insegnamenti romano cattolici riguardo i Sacramenti, una persona diventa membro della Chiesa attraverso il Battesimo, che toglie il "peccato originale". L'Ortodossia insegna lo stesso, ma l'idea di un "peccato originale" o di una "pena ereditata"(da Adamo) non risulta parte del suo insegnamento. Affronteremo meglio la questione successivamente. I Cattolici Romani parlano di "Confermazione" e gli Ortodossi di "Cresima". La "Confermazione" è separata dal Battesimo ed è eseguita dal vescovo e non dal prete; ma la "Cresima" è eseguita con il Battesimo da un prete che ha ricevuto il "crisma" dal vescovo. Il Sacramento di "Confermazione" e quello di "Cresima" stanno a significare entrambi il dono dello Spirito Santo. I Latini ritardano a "confermare" (con la "prima comunione") i bambini battezzati di non più di sette anni, cioè, fino al momento in cui hanno qualche apprezzamento del dono di Dio. La Chiesa Ortodossa collega il Battesimo, la Cresima e la Santa Comunione, prima con la Triplice Immersione nell'Acqua Santificata, poi il "nuovo Cristiano" si alza dall'Acqua nella comunità dello Spirito Santo che conduce all'unione con Dio. Questo è il fine dell'appartenenza alla Chiesa. L'ordinazione è la cerimonia con la quale la Grazia e il richiamo di Dio eleva l'uomo al Sacerdozio. Il Clero Sacerdotale ha tre ordini: il Vescovo, il Presbitero e il Diacono. Tutti i Cristiani sono Preti grazie alla virtù del Battesimo in Cristo, che è il Prete, il Profeta e il Re per queste ragioni San Pietro si riferisce alla Chiesa come un "Sacerdozio reale". Il Vescovo è l '" sommo sacerdote", il "presidente dell'Eucaristia e di tutti i Misteri". I Presbiteri e i Diaconi sono i suoi assistenti. I Latini dicono che il Prete agisce " nella persona di Cristo quando, in effetti, egli non fa altro che rappresentare il Vescovo che è "l'Icona vivente di Cristo". Parlando seriamente, la Penitenza --a volte chiamata "Confessione"-- dovrebbe essere solamente ricevuta dal credente come un mezzo di riammissione alla Chiesa. Per molto tempo, la Penitenza, o confessione di peccati era impiegata solamente per quelli che erano stati espulsi dalla Chiesa (scomunicati) o chi si erano allontanato volontariamente. La pratica presente è di ricevere la Penitenza da un vescovo o da un presbitero per qualche serio peccato prima di ricevere la Santa Comunione. Sia gli Ortodossi che i Romano Cattolici considerano la Penitenza come un Sacramento. Ognuno ha i propri costumi come il Confessionale comune fra i secondi. Per i Romano Cattolici il Santo matrimonio è un vincolo, apparentemente un indistruttibile contratto. L'uomo e la donna si sposano con la "Chiesa" (vescovo o prete) che fa da testimone. Quindi il divorzio non è ammesso a nessuna condizione. Non divorzio ma annullamento del contratto matrimoniale. Nell'Ortodossia, il Santo matrimonio non è un contratto; è un'unione misteriosa o mistica di un uomo e una donna - in imitazione di Cristo e della Chiesa - nella presenza "dell'intera Persona di Dio" attraverso il suo Vescovo o il suo Presbitero. Il divorzio è inoltre proibito, ma, in quanto concessione alla debolezza umana, è permesso per adulterio. Il secondo e il terzo matrimonio sono permessi- non come una questione legale - fuori dalla misericordia, un ulteriore concessione alla debolezza umana (p.e. dopo la morte di uno dei coniugi). Questo Sacramento, come tutti i Sacramenti o Misteri, è completato dall'Eucaristia. Come già detto, i Latini concepiscono l'Estrema Unzione come Sacramento finale, il Sacramento che prepara il credente alla morte. Nell'Ortodossia l'Olio Santo e ricevuto per guarigione. Spesso la malattia è causata dal peccato; tuttavia l'Olio Santo o Unzione coinvolge la Confessione dei peccati. Alla fine del rito riceve la Santa Comunione. La Chiesa Ortodossa riconosce anche la regalità, il monasticismo, la benedizione dell'acqua, etc. come Misteri. La natura dell'uomo fu creata buona anche in comunione con la Santissima Trinità che lo ha creato. Il maschio e la femmina furono creati " a somiglianza e immagine di Dio " : "somiglianza" riguardo virtù; "immagine" riguardo al ruolo di governare la Terra razionalmente, agendo saggiamente e liberamente. La donna fu creata come "aiuto corrispondente" all'uomo. Dovevano vivere insieme in armonia e in reciproco rispetto. A questo punto il Cattolicesimo Romano è d'accordo con la chiesa; differisce dall'Ortodossia dalla natura dell'uomo e dalla condizione umana. Seguendo Agostino da Ippone, i latini insegnano che Adamo ed Eva peccarono contro Dio. La colpa del loro peccato è stata ereditata da ogni uomo, donna, e bambino dopo di loro. Tutta l'umanità è soggetta a loro " peccato originale " . Seguendo i Santi Padri, la Chiesa Ortodossa dice che , quando Adamo peccò contro Dio, introdusse la morte nel mondo. Dato che tutti gli uomini sono nati dallo stesso ceppo di Adamo, tutti gli uomini hanno ereditato la morte. Morte significa che la vita di ogni essere umano arriva ad una fine; ma anche che la morte genera in noi le passioni, le malattie e l'invecchiamento. Il Cattolicesimo Romano ha rivolto normalmente poca attenzione alla concezione Ortodossa dell'uomo come schiavo della morte attraverso le sue passioni manipolate dal diavolo. In effetti, il diavolo è stato pressato verso il fondo. Così, la Crocifissione è stata capita dai Latini come Cristo che soffre la punizione per la razza umana, quando, in verità, Cristo ha sofferto ed è morto in Croce per conquistare il demonio e per distruggere il suo potere, la morte. In ogni caso, l'Ortodossia ha sempre dato grande rilievo al "controllo delle passioni" attraverso la preghiera, il digiuno e l'obbedienza volontaria e la partecipazione regolare all'Eucarestia. Così, la più alta forma del vivere cristiano è il monachesimo. Qui tutta l'energia umana è devota alla lotta per la perfezione. Il Monachesimo, in questo senso, fra i Romano Cattolici è quasi sparito. In quanto "religione supernaturale", è diventata in modo crescente sempre più temporale che spirituale. Tuttavia ha abbandonato la sua eredità medievale e la sua concezione dell'uomo, la sua natura e il suo destino sono diventati secolari. La dottrina del posto e della persona della Vergine Maria nella Chiesa è chiamata "Mariologia". Sia l'Ortodossia che il Cattolicesimo Romano credono che Ella sia "la Madre di Dio" e "la Sempre Vergine Maria". Comunque, gli Ortodossi rifiutano il dogma Romano Cattolico "dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria" che fu definito "della Fede" da papa Pio IX, l'8 Dicembre 1854. Questo dogma afferma che dal primo istante della sua concezione, la Santa Vergine Maria fu per mezzo di una singolare grazia e di un privilegio del Dio Misericordioso, e in vista dei meriti di Gesù Cristo, il Redentore della razza umana, preservata dal Peccato Originale. E' una dottrina rivelata da Dio, e tuttavia per essere solidamente e saldamente creduta da tutti i fedeli. Questa teoria non ha basi nelle Scritture o nei Padri. Contiene molte idee (come i "meriti di Cristo") senza fondazione apostolica. L'idea che il Signore e i Suoi Santi produssero più grazie del necessario. Questo eccesso può essere applicato ad altri come ad esempio il Purgatorio. La Chiesa non accetta l'idea che la Madre di Dio sia nata senza la colpa di Adamo; nessuno lo è. La Vergine Maria comunque ereditò la mortalità che viene a tutti per la caduta di Adamo. Tuttavia non è necessario fare ciò che i teologi Latini hanno fatto. Non c'è motivo di inventare una teoria che sostenga il dogma dell'Immacolata Concezione. Non c'è bisogno di insegnare che, in conseguenza ai "meriti di Cristo", lo Spirito Santo fu capace di prevenirla dall'ereditare la colpa di Adamo. In effetti, la Vergine è nata come ogni altro essere umano. Lo Spirito Santo ha preparato la Vergine Maria al suo ruolo di madre di Dio. E' stata riempita con l'Energia Increata dello Spirito Santo di Dio affinché potesse accogliere la nascita di Cristo. Ciò nonostante, molti dei Padri hanno osservato che prima della Resurrezione del suo Figlio, essa aveva peccato. San Giovanni Crisostomo menziona il matrimonio di Cana dove osa insegnarLo. Questo era un segno della sua mortalità. Ricevendo lo Spirito Santo alla Pentecoste, morì senza peccato. Per il suo speciale ruolo nel Piano Divino, fu portata in Paradiso, corpo e anima. Siede ora al piede del suo Figlio, facendo da intercessione per tutti coloro che le implorano misericordia. La Chiesa Ortodossa onora il miracolo della sua " Dormizione " con una festa il 15 Agosto; allo stesso modo fanno i seguaci del Papa. Entrambi credono nell'intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi. Questa intercessione riflette l'unità della Chiesa in paradiso e della Chiesa sulla terra. Entrambi credono che ci sia un senso in cui la Madre di Dio sia la Chiesa . La Chiesa è il Corpo di Cristo. Coloro che appartengono alla Chiesa sono identificati con Lui. Ma Egli è anche nostro "fratello". Se Cristo è nostro fratello, allora, la Vergine Maria è nostra madre. Ma la Chiesa è nostra madre attraverso il Battesimo. Tuttavia, la Vergine Maria è la Chiesa. L'icona è un artistico dipinto di Cristo, la Madre di Dio e i Santi. Dio Padre non può essere dipinto perché non è stato mai visto. Il Signore Spirito Santo è apparso come una colomba e come una "lingua di fuoco". Potrebbe essere rappresentato in questo modo. Dio il Figlio diventò un uomo e può essere dipinto nella Sua forma umana. Le icone sono molto più che dipinti sacri. Ogni cosa che li riguardi è teologica. Per esempio sono sempre piatte, piatte così che, noi che abitiamo il mondo fisico, potremmo capire che il mondo dello Spirito dove Cristo, Sua Madre, gli Angeli, i Santi, è un mondo di mistero che non può essere penetrato dai nostri cinque sensi. Solitamente, il Cattolicesimo Romano ha storicamente impiegato statue nel suo culto. Le statue sono realistiche e tridimensionali. Sembrano imitare l'arte dell'antica Grecia. Entrambe le arti sono naturalistiche. I latini rappresentano Cristo, la Madre di Dio, i Santi e gli Angeli, come se fossero in uno stato di natura. Questo naturalismo proviene dall'idea medioevale che la "grazia perfeziona la natura". La persona o le persone sono rappresentate nell'icona come deificate. Egli o essa non è un perfetto essere umano, ma molto più: sono trasfigurate e glorificate. Hanno un'umanità nuova e piena di grazia. Importante da ricordare è la teoria latina di grazia: è creata da Dio per l'uomo. L'Ortodossia insegna che la grazia è Increata e influenza tutta la creazione. E' un'estensione misteriosa della Natura Divina. L'iconografia Ortodossa riflette la verità mentre le statue romano cattoliche riflettono la sua idea di grazia. Le icone sono una parte necessaria della religiosità Ortodossa. Gli Ortodossi onorano e baciano le icone, una devozione che passa dall'icona alla persona o persone rappresentate in essa. Le icone non sono idoli e gli Ortodossi non le adorano. L'adorazione è riservata solamente a Dio. Le statue dei templi romano cattolici non sono comunemente venerate; sono aiuti visibili e decorazioni. Il Purgatorio è una condizione del defunto prima del Giudizio Finale. Nella teologia romano cattolica, quelle anime destinate al Paradiso devono sopportare uno stato di purgazione o purificazione. Devono essere purificate dai loro peccati commessi sulla terra. I restanti vanno all'inferno per la punizione eterna. Inoltre, da un "tesoro" dei meriti o da una grazia accumulata per mezzo della virtù di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi le "indulgenze" possono essere concesse. La grazia è applicata per accorciare il periodo di permanenza in Purgatorio. L'Ortodossia insegna che l'anima, dopo che lascia il corpo, si presenti al cospetto di Dio - il giusto Giudice - mentre i salvati entreranno nella vita eterna e i dannati passeranno l'eternità in inferno. I loro peccati e la loro non credenza li tortureranno come il fuoco. Quando Cristo ritornerà, l'anima si riunirà al corpo risorto per essere giudicato da Lui: i giusti per un maggiore godimento della gloria eterna e i non salvati per una maggiore conoscenza del loro allontanamento dall' amore di Dio. Ci sono altre differenze minori fra la chiesa Ortodossa e il Cattolicesimo Romano. A parte la Quaresima, gli Ortodossi non digiunano il sabato (eccetto il Santo Sabato) o la Domenica. I Romano Cattolici non hanno queste restrizioni. Gli Ortodossi non si inginocchiano la domenica; i Romano Cattolici si. Gli Ortodossi non hanno "stazioni della Croce"; i Romano Cattolici si. I presbiteri e i diaconi Ortodossi possono sposarsi prima dell'ordinazione; il clero Romano Cattolico è celibe *. Nella Liturgia Ortodossa, il Pane dell'Eucaristia è lievitato; nella Messa Romano Cattolica è I fedeli Ortodossi ricevono sia il "corpo" che il "sangue" di Cristo nella Santa Comunione; i Romano Cattolici ricevono soltanto il pane. Non ci sono ordini dei monaci Ortodossi mentre invece ce ne sono fra i monaci Romano Cattolici; recentemente molti monaci e monache Romano Cattolici hanno messo da parte le loro tradizionali abitudini. Il clero Ortodosso ha la barba; il clero Papista è generalmente senza barba. Ci sono molte altre differenza, spesso prodotti dalla cultura. E' utile notare che molte di queste differenze, sia profonde che no, non sono valide nella situazione religiosa contemporanea. L'Ecumenismo ha portato grande confusione, così che non è sempre facile dire con precisione cosa i Romano Cattolici credono. * Veramente, i Diaconi Romano Cattolici possono essere sposati. |
Inizio Pagina |